Urologo Castelli Romani
Cistoscopia Nemi ⭐ Dott. Andrea Sciosci, tumore della prostata, vescica, calcoli renali, infezioni delle vie urinarie, cistiti.
Cistoscopia Nemi
A nessuno piace sapere di aver bisogno di un esame che sia specifico perché tutti abbiamo il desiderio di stare sempre bene in salute, però uno di quegli esami “preoccupanti” è la Cistoscopia Nemi.
Oggi possiamo notare che la Cistoscopia Nemi è diventato talmente di routine che si effettua in ambulatorio, naturalmente in un ambulatorio urologo poiché è un test che si effettua proprio quando ci sono dei problemi oppure si sta seguendo un percorso di diagnosi.
I nuovi dispositivi, le nuove tecnologie e i metodi più facilitati di indagare nell’interno del corpo umano, permettono di fare tanta prevenzione o di arrivare a capire immediatamente quale sia il problema che un paziente sta avendo. Tant’è che infatti proprio in urologia vediamo che alcune nuove tecniche hanno eliminato quei fastidi oppure malesseri che ci sono dopo aver eseguito determinate pratiche “indagatorie”.
Nelle cistoscopie si parla appunto di un utilizzo di alcuni dispositivi che penetrano all’interno dell’uretra in modo da ripercorrere parte del tratto urinario. Simile, per certi versi, alla colonscopia, ma molto meno dolorosa e invasiva.
Se un urologo richiede questo tipo di esame non lo fa certo per “gioco”, nel senso che esso diventa necessario quando non è chiaro quali sono i problemi che affliggono il paziente. Per esempio non ci sono delle identificazioni di quei sintomi che riescono a far capire che c’è una patologia.
Dato che non vogliamo allarmare nessuno e quindi fare il modo che ci siano dei chiarimenti in merito facciamo un esempio molto pratico. Un paziente uomo ha avuto una brutta infezione nei genitali che ha compromesso o meglio che ha portato ad avere un’infiammazione della vescica. A questo punto, dopo la cura, permangono dei dolori e si hanno difficoltà ad urinare. Il quadro clinico non è chiaro perché, in teoria, con il trattamento farmacologico ci sarebbe stato comunque una guarigione e quindi tali fastidi si sarebbero dovuti togliere.
A questo punto è necessario fare un’ecografia addominale nel basso ventre, ma comunque ciò non toglie del tutto i dubi perché alcune parti del corpo non sono ben chiare con l’ecografia. Per togliere qualsiasi dubbio e arrivare alla radice del problema, in modo da escludere eventuali forme tumorali, si usano le cistoscopie.
Questo vuol dire arrivare all’interno del tratto urinario e quindi permettere all’urologo di notare magari delle lesioni che sono state provocate dall’infezione che si è presentata in forma grave.
Dunque questo è un esempio, ma le cistoscopie sono esami che realmente salvano la vita. Per farle comunque è necessario avere un laboratorio o studio che sia dotato di determinati dispositivi. Il Dott. Andrea Sciosci rimane continuamente aggiornato sulle ultime novità che riguardano il suo settore medico, cioè l’urologia. Tutto per riuscire ad essere di pieno aiuto al proprio assistito.
Esame utile sia per uomini che per le donne
Precisiamo che le cistoscopie non sono esami unilaterali, cioè essi vengono eseguiti sia negli uomini che nelle donne. Quest’ultime sono quelle che possono avere una maggiore frequenza di cistite a causa di un flusso mestruale che è molto abbondante o doloroso, per eventuali problemi di dismenorrea e di una maggiore presenza di formazioni di batteri in post ciclo mestruale. Ciò non vuol dire che questo esame è prettamente femminile.
Anzi vediamo che per gli uomini lo si richiede quando è palese che non si hanno abbastanza informazioni utili per arrivare ad una diagnosi totale su quello che riguarda problemi renali, vescicali e via dicendo. L’urologia tiene in considerazione ogni organo che fa parte del basso ventre e in cui ci sono dei fastidi o problemi che sono molto complessi da identificare.
Ad ogni modo è un esame che viene effettuato in ambulatorio, in tempo reale, tramite un dispositivo e con una supervisione diretta dell’urologo. Grazie alla visione interna, questo medico, è capace di identificare immediatamente il problema e quindi di arrivare alla soluzione finale per proporre una diagnosi medica che sia dettagliata nei minimi particolari.
Tra l’altro è un esame che avviene in tempi rapidissimi. Per le donne si parte da un minimo di 5 minuti per arrivare a 30 minuti, in alcune forme più gravi oppure quando ci sono dele anomalie interne. Per gli uomini si parte da un minimo di 10 minuti fino ad un massimo di 30 minuti.
La differenza di tempo è data proprio dal fatto che i genitali uomo e donna sono totalmente diversi e quindi negli uomini occorre un pochino più di attenzione e pazienza. Vero è che questo è un esame che mette ansia, specialmente negli uomini, quindi è necessaria anche una certa delicatezza o tatto. Per avere dei chiarimenti su questo tipo di esame potete rivolgervi al Dott. Andrea Sciosci, specialista in urologia, in modo da togliervi dubbi o avere dei consigli su come affrontare questo tipo di esame.
Alla fine possiamo assicurarvi che non è nulla di tanto drammatico e nemmeno di tanto aggressivo. Anzi è un esame poco invasivo.
Cistoscopia Nemi transuretrale, cos’è?
Il dispositivo che si usa per le cistoscopie è molto leggero ed è dotato di un sondino che viene inserito attraverso l’uretra. Però identifichiamo ogni singolo dettaglio che interessa questo tipo di esame.
L’apparato urinario è composto da diverse parti che iniziano dai reni. Da questi organi che filtrano le sporcizie del corpo, si hanno dei collegamenti o canali che arrivano poi alla vescica. Quest’ultima parte è collegata direttamente al condotto esterno e prende il nome di uretra.
Qui si possono poi sviluppare delle infezioni di vario genere e sono poi la parte che permette di entrare all’interno del corpo direttamente nell’apparato urinario senza che ci siano incisioni chirurgiche. Questo è, a grandi linee, quello che interessa poi l’analisi della Cistoscopia Nemi.
L’urologo, da questo punto, inserirà appunto il sondino che appartiene al dispositivo per svolgere le cistoscopie. Esso viene quindi spinto all’interno dell’uretra per arrivare alla vescica.
Già quando il sondino viene inserito nella parte esterna dei genitali è possibile avere l’immagine interna di rimando su un monitor e quindi vedere se ci sono lesioni da infezioni o traumi. Anzi proprio nella parte più vicina all’esterno è possibile notare spesso delle lesioni quasi da ustione che sono date dalle infezioni.
Qui c’è un dettaglio interessante. Purtroppo le infezioni tendono a creare delle lesioni o piccole ferite, magari che sono perfino microscopiche, ma il passaggio dell’urina, che contiene Sali, minerali e poi ammoniaca, tende a infettarle maggiormente, quasi a creare delle vere e proprie ustioni. Ecco come mai spesso si provano forti bruciori che fanno comprendere che si parla appunto di infezioni in fase acuta.
Chiudendo questa parentesi, torniamo a parlare delle cistoscopie. Il sondino con la telecamera arriva fino alla vescica e tramite le immagini che vengono rimandate si ha la possibilità di vedere quali sono eventuali problemi interni.
Alla fine la Cistoscopia Nemi è necessaria per identificare:
- Anomalie
- Patologie a carico vescicale, cioè della vescica
- Danni nelle vie urinarie
- Calcoli
- Polipi
- Fibroma e tumori
- Diverticoli
Oltre a questo, l’uso di questo esame permette di prelevare piccolissime porzioni di tessuto che vengono poi analizzate in laboratorio o subiscono un esame istologico. Per esempio per la scoperta di polipi o forme tumorali, si asporta una porzione piccolissima, per capire quale sia la gravità di questi polipi o tumori.
Dunque è un esame realmente molto, ma molto importante che viene prescritto solo in determinate occasioni per continuare un percorso diagnostico totale.
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Cistoscopia Nemi: quanto è dolorosa?
Il Dott. Andrea Sciosci, quando consiglia o prescrive una Cistoscopia Nemi, cerca immediatamente di specificare che è un esame che ormai si svolge di routine e non è doloroso. Però noi cerchiamo di essere più specifici perché è una preoccupazione comune quella di provare dolore mentre il sondino ripercorre l’uretra.
Possiamo dire che non è assolutamente doloroso perché il sondino viene inserito con un gel che possiede un componente anestetico. Mentre viene spinto all’interno il gel permette di anestetizzare i tessuti dell’uretra e quindi non si avverte nulla.
Il gel anestetizzante permette di non avvertire nemmeno il fastidio quando il sondino viene ritirato. Dopo circa 40 minuti dall’esame si torna ad avere la normale sensibilità. Ci sono alcune tipologie di esame in Cistoscopia Nemi che possono richiedere un’anestesia totale, ma ciò capita quando è già stato evidenziato un percorso diagnostico chiaro in cui è palese che ci sono dei problemi di diversa natura nel paziente.
Magari quando ci sono delle forme tumorali che si sono ingrossate in un paio di mesi oppure ci sono altri ostacoli che richiedono un intervento o ricovero d’urgenza del proprio assistito.
Torniamo quindi a dire che un bravo urologo, che ha esperienza, come il Dott. Andrea Sciosci, cercherà di far capire al proprio assistito cosa fa e quale sia il motivo di questo esame. La trasparenza è la cosa migliore perché consente di avere un maggiore coraggio di affrontare qualsiasi esame oppure analisi.
Alcuni effetti collaterali post esame
Diamo un piccolo avviso per quanto riguarda questo tipo di esame. Durante la Cistoscopia Nemi, grazie alla presenza del gel anestetizzante, non si avverte nulla. Non si sente assolutamente la presenza del sondino, ma non è escluso che ci siano degli effetti collaterali, di breve entità, nel post esame.
Quando non ci sono infezioni di alcun genere, ad esempio, è abbastanza normale che il fastidio che si potrebbe avvertire e più che altro di una maggiore sensibilità alla minzione o urinazione. Però questo fastidio passa dopo un paio di ore. C’è chi addirittura afferma di non aver sentito nulla nemmeno dopo l’esame.
Per coloro che invece hanno un’infezione in fase acuta, magari ci sono anche dei bruciori che hanno portato alla richiesta di una visita urologica urgente oppure ci sono dei diverticoli, che sono appunto dei sacchi che fuoriescono all’esterno e che quindi rendono difficoltosa la minzione, in questo caso allora è possibile che il sondino li vada a irritare.
Quindi non è escluso che ci siano degli ulteriori bruciori che per fortuna passano dopo qualche ora. Se poi volete avere immediatamente una sollevazione di questo problema, allora dovete usare dei gel rinfrescanti o saponi che sono antibatterici. Ovviamente chiedete all’urologo di darvi dei consigli perché, quando si è stanchi e da tempo si soffre di un bruciore o di un’infezione, naturalmente non si vogliono avere altri malesseri.
Di conseguenza è per questo che i consigli di un urologo sono la cosa migliore da seguire e devono essere appunto chiesti al medico che vi sta seguendo.
Torniamo a dire che non è che questi problemi possono essere presenti, c’è chi alla fine non prova nulla di che, ma è bene valutare o sapere che ci possono essere questi fastidi tanto per non farsi trovare impreparati.
Ci si deve preoccupare se l’urologo consiglia questo esame?
Un esame diagnostico non viene fatto solo quando c’è la sicurezza che ci sono problemi più gravi o sviluppi di qualche patologia. Se così fosse, se c’è questa certezza, non servirebbe nemmeno fare un ulteriore esame. Piuttosto esso si effettua quando si ha intenzione di avere dei chiarimenti in merito perché magari le analisi mostrano che ci sono alterazioni o anomalie.
Come tutti gli esami che seguono un percorso diagnostico è necessario valutare e prendere in considerazione quali sono le reali condizioni e malesseri che si hanno. Da questo punto poi è meglio prendere lo svolgimento di questi esami con una certa calma perché alla fine sono necessari. Quando qualcosa diventa obbligatorio non possiamo vivere di ansia.
Sicuramente queste parole possono non essere di sollievo, c’è chi è poi ansioso, ma alla fine grazie a questi esami e analisi si ha un quadro clinico chiaro che consente di avere delle basi per poter strutturare poi una terapia da seguire e che porti a dei risultati, cioè a delle guarigioni.
Meglio quindi capire che la necessità di fare queste cistoscopie non indicano per forza un problema gravoso, ma piuttosto un metodo per identificare e quindi avere la certezza di capire quali siano le patologie del soggetto. Attualmente tale esame sta diventando sempre più comune perfino per avere poi uno storico o quadro clinico da seguire nel corso degli anni. Un confronto che dunque aiuta ad avere cura di sé stessi al meglio.
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